La Congregazione delle Sorelle dei Poveri di S. Caterina da Siena nasce a Siena nel 1974, fondata da una giovane senese, la B. Savina Petrilli (1851-1923). Savina Petrilli nasce in una famiglia ricca di valori umani e cristiani e fin da piccola si sente fortemente amata da Gesù e con lo stesso ardore di Caterina da Siena - da cui eredita i 4 grandi amori: il crocifisso, i poveri, l’Eucaristia e la Chiesa - sceglie di dedicarsi, specialmente, ai poveri per aiutarli, curarli, amandoli senza misura e senza ricompensa.

Vive l’esperienza forte di sponsalità e assimilazione a Cristo sacerdote e adoratore del Padre, fino al totale abbandono di sé. Operante contemplativa accoglie il mistero di Cristo nascosto dentro le più svariate forme di povertà. La giovane Savina il 15 agosto del 1872 insieme a tre sue compagne, con il permesso dell'arcivescovo di Siena, monsignor Enrico Bindi, pronunciano, in segreto, i voti religiosi e ai primi vespri della Festa dell’Immacolata dell’anno successivo, l’arcivescovo consente loro di iniziare a condurre vita comune in casa Petrilli. Si chiameranno “Sorelle dei Poveri” perché “ dopo coloro che Dio ci ha dato come oggetto legittimo di affetto per il legami di sangue… i nostri fratelli sono i poveri” (OC 1006).

Poco dopo la provvidenza chiede loro di accogliere la prima fanciulla povera e abbandonata, Nazarena Concogni detta “Tre once” per il suo aspetto scheletrico, e ben presto la casa Petrilli diventa troppo piccola per poter accogliere tutti i bambini bisognosi di aiuto. Il 7 settembre 1974, ai primi vespri della festa della Natività di Maria, la nascente Congregazione delle Sorelle dei Poveri di S. Caterina da Siena si trasferisce in via Baroncelli n. 1, dove Savina con l’aiuto di alcuni benefattori riesce ad acquistare le prime 7 stanze della Casa Madre. Dunque, come la stessa Savina ama ripetere, l’Istituto delle Sorelle dei Poveri è concepito con la Madonna e nasce con la Madonna e Maria è per ogni Sorella dei Poveri protettrice, Signora e Madre….

La Congregazione, quasi subito, non si occupa più solo dell’educazione delle fanciulle ma si apre ad altre forme di povertà cominciando a estendersi rapidamente in Italia. Nel 1903 la B. Savina invia le prime suore missionarie a Belem do Parà in Brasile e nel 1909 in Argentina. All'età di 72 anni, il 18 aprile del 1923, torna alla casa del Padre, offrendo serenamente se stessa unita a Gesù sacerdote e vittima, sull'altare del dolore, lasciandoci un esempio luminoso di donna saggia, contemplativa-operante ed uno stile di vita semplice vissuto alla luce della fede e dell'obbedienza. La B. Savina è beatificata a Roma da S. Giovanni Paolo II il 24 aprile 1988.